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Aug 22, 2023

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La Ferrari si presenterà al GP di Monza in programma questo fine settimana al quarto posto in classifica con 201 punti contro i 540 della Red Bull. Un distacco impressionante che illustra perfettamente l'andamento del 2023

La Ferrari si presenterà al GP di Monza in programma questo fine settimana al quarto posto in classifica con 201 punti contro i 540 della Red Bull.Un divario impressionante che illustra perfettamente l'andamento di una stagione 2023 che si annunciava come quella della ripresa e del riscatto dopo un periodo difficile, e che al contrario si sta rivelando l'ennesimo flop.

Dati alla mano,dopo 13 GP le Rosse sono salite sul podio solo tre volte,tutto conCharles Leclerc,mentre per qualche motivoCarlos Sainz non è mai riuscita a trovare una soluzione. Nel complesso, il film interpretato dalla squadra in questo campionato è più o meno la replica esatta dei precedenti. Quando si presentano le occasioni per ottenere buoni risultati, si perde l'assegno; quando le condizioni della pista sono complesse la strada è lunga e inoltre ci sono ancora tante incomprensioni tra il muretto dei box e i piloti che portano al fallimento. È chiaro quindi che la squadra ha perso l’orientamento. Dal 2007 conKimi Raikkonen(come la Ducati che vinse conStonerquell'anno e poi addirittura fino al 2022!), tra i piloti i rossi non hanno più trionfato e tra i costruttori la situazione è altrettanto allarmante, visto che è dal 2008 che non trionfano. Non certo quello che ci si aspetterebbe da un produttore con il suo prestigio e le sue risorse finanziarie.

La domanda che tutti si pongono e alla quale probabilmente nemmeno i protagonisti conoscono la risposta èperché si è verificato un periodo così prolungato senza vittorie. Sarà forse colpa dei numerosi cambi ai vertici e dei rimpasti nella squadra corse? Forse, visto che le certezze hanno cominciato a svanire con l'allontanamento di Jean Todt dal ruolo di team manager al termine della stagione vincente di Iceman. Si dice solitamente che una squadra vincente non debba mai cambiare fisionomia, ma evidentemente a Maranello non è così.

Nel modenese è il brand stesso che deve sempre eccellere, relegando in secondo piano il contributo dei singoli individui sullo sfondo, a costo di ritrovarsi in un’impasse come quella attuale. Pensiamo invece all'esempio opposto rappresentato dalla Red Bull che ha schierato il trio formato da Christian Horner, Helmut Marko e il progettista Adrian Newey praticamente dall'inizio della sua avventura in F1 nel 2005, e che forse, anche grazie a questa continuità, è vivendo il suo secondo ciclo di dominazione. Stesso discorso per la Mercedes, fedele a Toto Wolff anche adesso che le cose non vanno più alla grande.

Passando dalle quattro ruote alle due, è interessante notare come,a differenza del Cavallino Rampante, la Ducati, che ha sede a pochi chilometri di distanza, ha saputo risollevarsi dal tracollo vissuto dopo il mondiale conquistato in MotoGP da Casey Stoner,nemmeno volutamente, nel 2007. Certo, anche lì la ricostruzione ha avuto il suo prezzo, basti pensare all'ingegnereFilippo Preziosi, licenziato quando la discesa si faceva più dura, o le carriere di due big come Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, segnate dall'incapacità di domare una Desmosedici fino a quel momento troppo scorbutica per produrre qualcosa di valido e concreto. Lo spirito nettamente più unitario e una solida leadership formata daGigi Dall'Igna and Paolo Ciabatti, hanno lentamente portato al risveglio della fabbrica.

Inoltre non è da escludereAudi, di cui fa parte il marchio Borgo Panigale,non solo ha consentito di gestire il progetto con maggiore tranquillità,come testimoniano le otto moto schierate oggi nella classe regina,ma anche procedere con un profilo basso, senza creare aspettative e fare proclami, affinché ogni vittoria sul campo faticosamente conquistata non venga vissuta come dovuta o scontata. I numeri del Mondiale in corso ci dicono che la casa bolognese svetta tra i costruttori con 354 punti contro i 201 di KTM e nella classifica piloti Pecco Bagnaia si avvia spedito verso il secondo titolo consecutivo, seguito dai compagni di squadra Jorge Martin e Marco Bezzecchi . Uno strapotere, raggiunto goccia a goccia, ma che per la Ferrari sembra quasi impossibile.